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Acido Urico

Acido Urico

Acido Urico

L’uricemia, cioè la concentrazione di acido urico nel sangue, può essere determinata in pochi minuti prelevando una goccia di sangue da un polpastrello. Alla Farmacia Pragranda di San Mauro Torinese è possibile eseguire il test per la misurazione dell’acido urico con un prelievo di sangue capillare. Si tratta di un esame spesso poco conosciuto e sottovalutato, ma che offre un importante valore per stabilire lo stato di benessere dell’organismo. L’acido urico si forma all’interno delle cellule come prodotto finale del metabolismo di purine ed amminoacidi. In un soggetto sano la sua concentrazione plasmatica dovrebbe essere compresa tra 2,5 – 7 mg/dl nell’uomo e 1,5-6 mg nella donna. Nelle giuste dosi l’acido urico svolge un’importante azione antiossidante ed immunitaria; in dosi elevate, ad esempio in seguito all’assunzione di cibi grassi e salati, zuccheri, alcolici e farmaci, si comporta come una tossina concentrandosi nei principali organi e creando danni importanti. In pratica l’acido urico in eccesso si comporta come un nemico silente (perché completamente asintomatico), aumentando il rischio di ipertensione arteriosa, infarto, danni renali, gotta, diabete.

Acido urico in eccesso: l’iperuricemia
Un accumulo di acido urico nel sangue porta il nome di iperuricemia e può essere indice di un malfunzionamento metabolico, di un problema renale o il marcatore di una particolare terapia farmacologica in atto (come le terapie antitumorali che inducono accelerazione di apoptosi, ovvero la morte cellulare). L’acido urico in eccesso si può accumulare a livello del liquido sinoviale, nel quale precipita sotto forma di formazioni cristallizzate conducendo ad uno stato di importante infiammazione cronica dolorosa con gravi episodi di riacutizzazioni, patologia conosciuta come gotta. L’acido urico può accumularsi anche a livello dei tubuli renali, dando forma a cristalli lisci e marroni e conducendo a disfunzionalità renale di vari gradi. Inoltre, i cristalli di urato possono precipitare anche a livello dei tessuti molli, formando i tofi, piccole formazioni palpabili sotto la superficie cutanea (ad esempio nel padiglione auricolare).